Blog Post

Ottobre Rosa: Come riconoscere i sintomi del tumore al seno

Ottobre Rosa: Come riconoscere i sintomi del tumore al seno

Ottobre è il mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, una patologia che colpisce migliaia di donne ogni anno. Questa campagna mondiale, conosciuta come “Ottobre Rosa”, ha lo scopo di promuovere e sensibilizzare le donne sull’importanza della diagnosi precoce, uno strumento cruciale per migliorare le possibilità di guarigione. Al Poliambulatorio CIMED di Roma, da oltre 40 anni, ci impegniamo nella prevenzione e diagnosi precoce dei tumori femminili, attraverso un’accurata visita senologica e all’occorrenza esami specialistici con attrezzature di ultima generazione e uno staff di specialisti esperti.

Quali sono i sintomi di un tumore al seno?

I sintomi del tumore al seno possono variare da donna a donna, e in alcuni casi iniziali, potrebbero essere del tutto assenti. Tuttavia, ci sono alcuni segnali a cui prestare attenzione, che possono indicare la presenza di un tumore. Tra i più comuni troviamo:

*Nodulo o massa al seno o all’ascella: spesso il primo segno è un nodulo che può essere percepito al tatto. Non tutti i noduli sono maligni, ma ogni cambiamento deve essere valutato da uno specialista.

*Alterazioni della pelle: cambiamenti nella texture della pelle del seno, come arrossamento, ispessimento o l’aspetto a buccia d’arancia, possono essere sintomi di tumore.

*Cambiamenti nel capezzolo: un’inversione del capezzolo o la presenza di secrezioni anomale, specialmente se sanguinolente, possono essere segni di un problema.

*Dolore localizzato: sebbene non sia il sintomo più comune, alcune donne possono avvertire dolore o fastidio al seno o sotto l’ascella. Raccomandiamo sempre di prestare attenzione a qualsiasi cambiamento
nel proprio corpo e di non sottovalutare l’importanza di controlli regolari e dell’autopalpazione.

Dove fa male se si ha un tumore al seno?

Il dolore è un sintomo poco frequente nelle prime fasi del tumore, ma quando presente, può manifestarsi in diverse aree. La sensazione di malessere potrebbe essere localizzata nelle seguenti parti del corpo:

1) Nel punto in cui si trova il nodulo o la massa tumorale.
2) Nell’area del capezzolo, che può diventare sensibile o dolente.
3) Sotto l’ascella, se si è diffuso ai linfonodi ascellari.

Tuttavia, riteniamo importante ricordare che non tutti i tumori al seno provocano dolore, e non tutti i dolori al seno sono segni di tumore. La diagnosi precoce è fondamentale per distinguere i casi benigni da quelli maligni.

Quando un tumore al seno è in fase iniziale?

Un tumore al seno è considerato in fase iniziale quando è confinato all’area del seno e non ha ancora invaso i linfonodi o altri organi. In particolare, si parla di:

*Carcinoma in situ (stadio 0): il tumore è limitato ai dotti del seno e non ha invaso i tessuti circostanti.

*Stadio I e II: il tumore può essere presente nei linfonodi vicini, ma non si è diffuso ad altre parti del corpo.

Le fasi iniziali sono quelle in cui la diagnosi precoce gioca un ruolo cruciale, poiché in questi stadi si hanno le migliori possibilità di guarigione, con trattamenti meno invasivi per la paziente.

Quanto tempo impiega un tumore al seno a crescere?

La sua velocità di crescita può variare significativamente da persona a persona. In generale, può impiegare anni per crescere fino al punto in cui diventa rilevabile attraverso l’autoesame o la mammografia.

I tumori a crescita lenta possono svilupparsi nel corso di 5-10 anni, mentre altri possono crescere più rapidamente in pochi mesi. Una diagnosi precoce è fondamentale perché ci permette di identificare il
tutto prima che raggiunga dimensioni significative o si diffonda ad altre parti del corpo.

Quante possibilità ci sono di guarire da un tumore al seno?

Le probabilità di guarigione dipendono da diversi fattori, tra cui la fase in cui viene diagnosticato, la sua aggressività e in ultimo la risposta alla terapia adottata. Grazie ai progressi nella medicina, oggi molte donne riescono a guarire completamente, soprattutto se il tumore viene individuato nelle sue fasi iniziali.
Le statistiche mostrano che il tasso di sopravvivenza a 5 anni per le donne con tumore al seno diagnosticato in fase precoce (stadio 0 o I) supera il 90%, mentre le percentuali possono scendere se il tumore è diagnosticato in fase avanzata. Le terapie oggi disponibili, come chirurgia, radioterapia e chemioterapia mirata, offrono opzioni personalizzate che migliorano notevolmente la prognosi.

Quanto si può vivere con un tumore al seno?

Grazie ai progressi della medicina la sopravvivenza al tumore al seno non è più un punto cruciale come poteva essere in passato. Oggigiorno, molte donne con tumore al seno vivono a lungo e in buona salute specialmente se, come detto in precedenza, questo viene individuato in fase precoce. La convivenza con esso varia a seconda del tipo e della sua fase, ma molti soggetti riescono a convivere con la malattia per molti anni, mantenendo una buona qualità di vita grazie ai trattamenti sempre più efficaci e mirati.

Il sostegno psicologico costante è fondamentale per chi combatte contro il tumore al seno.

Uno degli aspetti che preoccupa maggiormente le persone che lo hanno affrontato è il rischio che la malattia possa tornare, comunemente noto come “recidiva”. La recidiva può verificarsi sia localmente, cioè nello stesso seno o nei tessuti circostanti, sia a distanza, in altre parti del corpo.
Il suo rischio maggiore dipende da diversi fattori, tra cui:

1) Stadio del tumore alla diagnosi: Tumori rilevati in fase avanzata hanno un rischio maggiore di recidiva rispetto a quelli individuati precocemente.

2) Tipologia del tumore: Alcuni tipi di tumori, come quelli che sono positivi ai recettori ormonali (ER+/PR+), possono avere una crescita più lenta ma un rischio di recidiva che può persistere per molti anni dopo il trattamento.

3) Trattamenti ricevuti: L’efficacia e la completezza dei trattamenti oncologici (chirurgia, chemioterapia, radioterapia) influenzano significativamente le probabilità di recidiva. Alcuni trattamenti mirati, come la terapia ormonale, possono essere somministrati per lunghi periodi per ridurre ulteriormente il rischio di ritorno del tumore.

La recidiva locale può manifestarsi con sintomi simili a quelli del tumore originale, come noduli o alterazioni cutanee. Una recidiva a distanza, invece, potrebbe interessare organi come i polmoni, il fegato o le ossa, presentandosi con sintomi più sistemici, come dolore osseo o problemi respiratori. Dopo il trattamento iniziale, è fondamentale mantenere un programma di follow-up regolare con il proprio medico. Le visite di controllo e gli esami diagnostici possono individuare eventuali segni precoci di recidiva, permettendo interventi tempestivi. Inoltre, adottare uno stile di vita sano, come una dieta equilibrata, l’attività fisica regolare e l’astensione dal fumo e dall’alcol, può aiutare a ridurre ulteriormente i rischi.

Se stai sospettando qualcosa di anomalo, come la presenza di masse o cambiamenti al tuo seno, non esitare a contattare il nostro studio di specialisti. Il nostro team al Poliambulatorio CIMED ti accoglierà con professionalità e competenza, offrendoti una visita specialistica per rispondere ad ogni tua preoccupazione e guidarti verso le soluzioni migliori.

Ginecologi e Senologi a Roma: la tua salute è la nostra priorità.

 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Related Posts